Si è tenuta ieri a Roma la consueta conferenza stampa in cui l’associazione ambientalista con il cigno verde ha reso pubblica la Guida Blu 2023, la classifica in cui Legambiente e l’associazione Touring Club Italiano mappano, assegnando fino ad un massimo di “5 Vele”, i luoghi incontaminati e le buone pratiche legati al turismo balneare italiano.

Ad aprire la conferenza è stato Sebastiano Venneri, originario di Racale, componente della segreteria nazionale di Legambiente. Sono 21 le località a 5 Vele che sono state premiate, ma per la 23^ edizione c’è una novità – come ha spiegato Venneri – “abbiamo selezionato una serie di buone pratiche di gestione della costa che abbiamo voluto premiare con dei riconoscimenti ad altrettante iniziative, sia pubbliche che private, […] che hanno lavorato per mettere appunto buoni progetti di gestione della costa dandone il giusto rilievo”.

Tra le 21 località scompare Racale e la marina di Torre Suda, il comune a partire dal 2018 (amministrazione Metallo) ha conseguito ogni anno uno step crescente nella classifica di Legambiente, dalle tre vele è arrivato a possederne cinque nel 2019, confermate fino allo scorso 2022. Quest’anno segna un dietrofront passando a 4 Vele, tale risultato si cumula anche all’uscita della classifica dei Comuni Ricicloni.  

Premio 5 vele Legambiente - Racale
Donato Metallo, sindaco di Racale, ritira il premio 5 Vele Legambiente, Guida Blu 2019

Non si scoraggia la vicesindaca del Comune di Racale, Marianna Tasselli, delegata all’ambiente, che guardando il risultato chiosa: “Ci impegneremo a dare nuovi servizi, a migliorarci sempre di più”. Ricorda, inoltre, l’impegno quotidiano che l’amministrazione Salsetti pone sulle politiche ambientali: giornate ecologiche, raccolta differenziata, illuminazione a basso consumo energetico, passerelle per i disabili, mobilità sostenibile. “L’impegno e il lavoro dell’Amministrazione comunale è costante – conclude Tasselli – Felici e onorati per l’assegnazione delle vele di Legambiente, sappiamo bene che il nostro mare è un tesoro prezioso, la purezza delle acque cristalline è un bene da preservare, le bandiere attestano anche la qualità ambientale e dei servizi offerti”.

A scendere nella classifica nel Salento non è solo Racale, insieme al comune con la lupa ci sono: Melendugno, Otranto, Vernole e Gallipoli.

Come mai la classifica è cambiata rispetto allo scorso anno?

A spiegare come mai alcune località si sono ritrovate declassate è Giuseppe Dodaro di Legambiente, durante la conferenza stampa dice: “La comparazione determina dei movimenti di classifica a volte inaspettati. Perché qualcuno è migliorato ma qualcun’altro è migliorato ancora di più. Il meccanismo di comparazione crea qualche scherzo.” Questo, in gergo statistico, è un meccanismo di normalizzazione dei risultati.

Un altro fattore determinante, però, lo chiarisce il presidente nazionale dell’associazione ecologista Stefano Ciafani: la redazione della classifica da quest’anno non ha più a che fare con i comprensori ma fa riferimento direttamente ai comuni. “Oggi premiamo i comuni […] per restituire il merito a chi ha messo in campo azioni più all’avanguardia rispetto ai vicini di casa”.

Cifani, poi, lancia un appello forte per chiarire il compito di ogni ente pubblico che ha a cuore l’ambiente: “…chiudo con una minaccia: ovviamente noi dai più bravi ci aspettiamo porte aperte alla transizione ecologica che deve andare più velocemente possibile”.

I criteri e gli obbiettivi della Guida Blu

Per la redazione della guida sono molteplici i criteri di valutazione, si parte dalle valutazioni dei circoli territoriali dell’associazione che tengono conto dei fattori di pressione, di qualità e dei servizi attivi nelle località balneari. È una guida di comparazione con l’obiettivo di fornire ai turisti un indicatore aggregato di sostenibilità ambientale, oltre a fungere da stimolo per il confronto pubblico sulle politiche ambientali.

I diciassette indicatori utilizzati per censire le spiagge incantevoli e le acque cristalline partono dalla valutazione su:

  • stato di conservazione e gestione del territorio (presenza di un’area protetta; urbanizzazione fascia costiera);
  • mare e litorale (qualità dell acque; attrattività dei fondali; gestione delle spiagge);
  • caratteristiche dell’offerta e dell’esperienza turistica (intensità e densità turistica; oltre il mare); delle risorse territoriali, della sostenibilità turistica;
  • impegno nell’applicazione di efficaci politiche ambientali (riduzione dei consumi idrici ed energetici; gestione dei rifiuti; mobilità sostenibile; decarbonizzazione).

Foto copertina di Giuliano Sabato