di Tonio Scanderebech – “Binario2”, negli anni ’50, era probabilmente anche la partenza del percorso in littorina da cui, ogni mattina, il piccolo Gino Marrocco raggiungeva la scuola media di Gallipoli. Per giungere da Alliste alla stazione ferroviaria di Racale in tempo utile,
con le strade dell’epoca impervie e prive di asfalto, occorreva munirsi quando possibile di una bicicletta, salvo ripiego in un tragitto pedonale a ritmo tassativamente sostenuto.

Gino Marrocco
Gino Marrocco

Per ben adattarsi alla precarietà della situazione i cerchioni delle dueruote a pedali avevano in dotazione un optional speciale: robusti tubi di gomma per l’irrigazione, rigorosamente usati, in luogo dei tradizionali copertoni meno resistenti e soprattutto più costosi.

A soli 13 anni, Gino decise di raggiungere il padre emigrato da qualche tempo in Canada. Appena adolescente, a Toronto, iniziò a recitare sul palco e a lavorare in alcune emittenti radiofoniche locali (un po’ com’è avvenuto in tempi più recenti al nostro Fernando Proce).

Grazie al talento innato e alla grande versatilità, per il giovanissimo salentino si spalancarono ben presto le porte del
successo. Una prestigiosa carriera cinematografica, televisiva e teatrale in cui l’artista allistino, seppur da attore non protagonista, ha sempre impersonato egregiamente qualsiasi ruoli attribuitogli. Stilare un elenco completo delle sue interpretazioni, nel corso della vita terminata ad Ajax (Ontario) il 10 maggio 2019, è un’ impresa
tutt’altro che facile.

E’ sicuro che il nostro conterraneo abbia lavorato in ben oltre 200 produzioni, tra lungometraggi, serie e speciali tv, film e spot radiofonici e televisivi. Ha recitato parti importanti al fianco di attori assai noti al grande pubblico e ha conosciuto registi di fama in produzioni cinematografiche come “Scuola di Polizia”, “Tommy Boy”, “Crime Spree – Fuga da Chicago”, con Gerard DepardieuJohnny Hallyday, “Cinderella Man, una ragione per lottare”, con Russel Crowe, “Avenging Angelo” con Sylvester Stallone e un quasi sconosciuto Roul Bova, “Gotti”, con John Travolta.

L’attore è stato fondatore e direttore artistico, per più di 20 anni, del Backdoor Theatre di Toronto dando vita a prestigiose rappresentazioni teatrali e a laboratori di recitazione presso la Ryerson University ed al Seneca College. Determinante anche la sua carica di Presidente presso l’ACTRA (Alliance of Canadian Cinema, Television and Radio Artist) di Toronto, un’associazione sindacale canadese che si occupa della difesa e della salvaguardia dei diritti degli attori ed altri artisti del luogo.

“Acting out”, popolare sitcom, trasmessa settimanalmente dalla tv canadese agli inizi degli anni ’90, con protagonista Sal (un operaio edile pensionato, in lotta con le mille difficoltà di ogni giorno) deriva da un testo scritto da lui. La sua mente inesauribile, nei rari ritagli di tempo disponibili, ha pensato persino ai più piccoli inventando “Il segreto del puzzle magico”, “Il ranger spaziale alla ricerca del fagiolo saltellante” e “Il regalo di Natale di Eloise”, tre divertenti giochi destinati all’infanzia.