Torna ad aprirsi il sipario del Multiplex Teatro Fasano di Taviano per il penultimo appuntamento della stagione teatrale del Comune di Taviano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Il 7 aprile sarà in scena il comico Gabriele Cirilli con “Duepuntozero” con la sua risata inconfondibile.

Nei ricordi dei suoi sketch televisivi le tante le facce ed i personaggi interpretati sul palco di Zelig che hanno fatto conoscere Crilli al grande pubblico grazie anche ai tormentoni “chi è Tatiana?” e “vojo torna’ bambino”.

In questo spettacolo Cirilli porta in scena insieme a sé un po’ di persone, quelle che fanno parte della sua vita. Duepuntozero è l’espressione della maturità artistica di un mattatore della risata che ha ormai conquistato il grande pubblico. E in esclusiva per Binario2 – Il Giornale, Cirilli ha rilasciato a noi un’interessante intervista.

Gabriele Cirilli durante una puntata di Zelig

Il periodo pandemico ha influito tanto sul mondo dello spettacolo com’è stato ritornare sul palcoscenico davanti ad un pubblico?
Mi ha fatto impressione vedere le mascherine. È stata talmente tanta la gioia di calcare quelle tavole che è passato in secondo piano.

Come possiamo descrivere il Suo nuovo spettacolo?
Duepuntozero è stata un’idea scoppiata dopo i vent’anni dal mio primo one man show, era il 2001, ho capito che ero invecchiato. Abbiamo deciso di fare uno spettacolo per stare al passo con i tempi adottare un linguaggio appropriato, maturo con la stessa forza delle risate, comico al massimo. Divertire tantissimo è la prerogativa dello spettacolo però ci sono anche dei momenti in cui si riflette ci si emoziona ed è una cosa che mi contraddistingue dagli altri comici.

La sua risata è inconfondibile, qual è l’ingrediente segreto di Gabriele?
Fortunatamente non ho mai nascosto nulla di me, tutto quello che può riguardare la curiosità dell’immagine pubblica che ho è nello spettacolo. C’è tutto! Attraverso uno schermo io pubblico delle foto, dei video attraverso i quali partono tante riflessioni, tutta la mia storia, la mia vita non c’è nulla di nascosto. Tutte le curiosità che hanno su Gabriele Cirilli le possono
vedere sul palco.

Venti anni fa ho assistito ad un suo spettacolo a Taviano, che ricordi custodisce del Salento e della Puglia in generale visto che la frequenta spesso per lavoro?
Taviano me la ricordo con molto calore. La Puglia ha rappresentato un punto di riferimento non solo come lavoro ma anche come amicizie. Ho presentato “Portati una sedia” per Telenorba con il grande Uccio De Santis, per il nuovo direttore di Telenorba che è un capostruttura Rai. Grazie al mio rapporto con Rai 1 si è consolidato il rapporto con la Puglia. Per me venire in Puglia è come venire a casa.

Si è diplomato presso il laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti, che ricordo ha del Maestro?
Più che ricordo è un vivere in simbiosi con le cose che mi ha insegnato Proietti, per me è stato fondamentale, un punto di riferimento continuo. Quando mi invitò a fare Cavallo di Battaglia su Rai 1 ho detto davanti a sei milioni di persone che lui mi aveva regalato una vita. Lui è un mio secondo papà ed è vivo sempre nei miei ricordi. Siccome negli ultimi tempi lo vedevo poco, perché io vivo su al nord e lui stava a Roma per me è ancora vivo.