Ippolito Cavalcanti, celebre gastronomo napoletano, nel 1837 fu il primo a mettere su carta la zeppola di San Giuseppe.

Nell’antica Roma il 17 marzo vi era una festa in onore del vino e del grano dove per ingraziarsi le divinità scorrevano fiumi di vino e si friggevano frittelle di frumento, si presume che la tradizione della Festa del papà sia partita da qui. Nel corso degli anni numerose sono state le varianti di gusto che il 19 marzo addobbano le tavole in occasione della Festa del Papà.

Fritta o al forno, sulla bontà della zeppola non si discute: la ricetta prevede ingredienti base come farina, zucchero, uova, burro, olio per friggere per poi ricoprirle di crema pasticcera. Nella versione campana vengono usate le amarene sciroppate per decorazione, la zeppola pugliese invece, oltre alla crema pasticcera viene decorata con della crema al cioccolato.

Anche sulla zeppola, però, visti i recenti sviluppi geopolitici (e non solo) la produzione artigianale del dolce tipico di San Giuseppe quest’anno sicuramente avrà dei rincari. Alcune pasticcerie hanno deciso di mantenere invariato il prezzo del prodotto con enorme sforzo. Luce e gas hanno visto un aumento del 40% circa, olio d’arachidi e di girasole hanno quasi raggiunto i prezzi dell’extra vergine di oliva. Non dimentichiamoci di burro, farina, uova fresche che lentamente subiscono aumenti per il rincaro generale del mercato del carburante.

Regalatevi un indimenticabile scorpacciata di zeppole, che siano fritte o al forno, pensando a quanto lavoro e sacrificio ci sia dietro questo dolce, seppur semplice, prima di arrivare sulle vostre tavole e rendervi felici per qualche minuto.