Pino Ingrosso, tenore leccese nato in Belgio ma tornato in Puglia all’età di sette anni, arriva in cartello nella stagione teatrale del comune di Taviano, organizzata con il Teatro Pubblico Pugliese.

Giovedì 10 febbraio 2022, alle ore 21, presso il Multiplex Teatro Fasano di Taviano arriva in scena Note di un viaggio, un racconto leggero e brillante di un passato che ancora ci appartiene. Costumi e usanze del Salento rivissuti attraverso i ricordi con sonorità tipiche, colori, suoni e profumi capaci di rievocare una civiltà ancestrale.

In esclusiva per Binario2 – Il Giornale abbiamo incontrato proprio il maestro Ingrosso.

Maestro, partiamo dall’inizio: com’è cambiato il modo di fare musica da quando ha cominciato la sua carriera?

Quando è cominciato il mio percorso artistico, oltre 40 anni fa, la musica la suonavamo dal vivo e bene, anche perché i riferimenti musicali ai quali ci rifacevamo per trovare ispirazione erano tanti e veramente di spessore: Genesis, Beatles, Eagles, Fleetwood Mac, Al Jarreau, Tenco, Pino Daniele, De Gregori, De Andrè, Battisti, Fossati solo per citarne alcuni. Ora dicono di fare concerti anche i dj, ahimè con grande successo di pubblico, ma la maggior parte dei quali non suona alcuno strumento e prepara playlist con pezzi di altri. Nell’ultimo periodo però mi sembra che ci sia un ritorno alla musica vera suonata dal vivo e cantata senza campionature, auto-tune e altri artifizi.

Il settore dello spettacolo è stato quello maggiormente colpito durante il primo anno di pandemia. Qual era la sensazione? Com’è stato ritornare ad esibirsi su di un palco?

La sensazione all’inizio della pandemia è stata di scoramento, paura, e totale mancanza di visione per il futuro, poi consideri che io sono andato in scena in teatro in prima nazionale il 29 febbraio 2020 con il mio spettacolo “Pino canta Pino”, omaggio a Pino Daniele e poi ci hanno annullato tutti i cartelloni e gli eventi per cui, chiaramente, per chi come me vive di questo lavoro, è facilmente immaginabile lo stato d’animo. Il 10 dicembre del 2021 sempre con lo stesso spettacolo siamo tornati in teatro e l’emozione è stata veramente tanta un po’ come rinascere una seconda volta.

Ha avuto la fortuna e la bravura di poter suonare insieme al maestro Nicola Piovani, che ricordi ha di quel periodo?

Sono stato contattato da Nicola nel 1993 perché mi aveva sentito cantare alla Sala Umberto di Roma in uno spettacolo teatrale musicale di e con Eugenio Bennato e da allora il nostro sodalizio è durato oltre un ventennio. I ricordi più belli e indelebili, che ho di quel periodo, sono le numerose collaborazioni che ho avuto: oltre a Nicola Piovani e Vincenzo Cerami, Gigi Proietti nella “Cantata dei cent’anni”, protagonisti con Noa nell’ “Isola della Luce”, Luca De Filippo in “Padre Cicogna”, Massimo Wertmuller e Tosca in “Semo o nun semo”, e poi le collaborazioni cinematografiche con Antonio Albanese in “Uomo d’acqua dolce”, con Paolo Bonacelli e Sergio Rubini in “A-A-A- Achille” film vincitore del premio Giffoni nel 2005, con un regista immenso come Gigi Magni ne “La Carbonara” con Nino Manfredi e Pierfrancesco Favino; ho prestato la voce nel film “Dolce far niente” con Giancarlo Giannini e in “FortApàsc” di Marco Risi con il compianto Libero De Rienzo e tante altre ancora.

Il 10 Febbraio sarà presso il Multiplex Teatro Fasano di Taviano con il suo spettacolo “Note di un viaggio”. Che concerto sarà?

Affondare i sentimenti nelle ceneri del passato come se fossero un trampolino. “più si affonda e più la spinta propulsiva verso il futuro e il nuovo sarà maggiore” come diceva il grande Eduardo. Questo è esattamente il filo conduttore del mio spettacolo. Ho attinto dal passato sottolineando che la nostra tradizione musicale salentina “non è solo pizzica”. Su questo tema ne ho fatto un cd che prende il titolo dallo spettacolo “Note di un viaggio…andata” che comprende 10 miei brani inediti. Mi faccia aggiungere che mi accompagnano in scena Silvio Cantoro al basso acustico, Dario Cota alla fisarmonica e tastiere, Francesco De Siena al piano elettrico e cori, Davide Chiarelli batteria, percussioni e tamburi, Daniela Guercia Voce recitante, cori e colori percussivi tutti grandi musicisti e soprattutto miei grandi amici.

Il 2022 si presume si l’anno della rinascita per tutti i comparti: è per caso in cantiere un nuovo album?

Sono in cantiere più di un album. Intanto “Note di un viaggio…il ritorno” che comprenderà anche brani della tradizione rivisitati completamente e altri miei brani in dialetto salentino nati durante la pandemia. Un altro album con dei miei brani inediti non dialettali e poi l’album a cui tengo moltissimo “Raccontiamoci le favole” che contiene dodici filastrocche di Gianni Rodari da me musicate tratte dall’omonimo spettacolo che portiamo anche nelle scuole preceduto da una attività di workshop.

Vuole spendere qualche consiglio alle nuove generazioni che si affacciano al mondo della musica?

Inutile dire di fare altro perché questa è un’attività bellissima ma che se fatta per lavoro comporta moltissimi sacrifici. Pertanto, a chi volesse perseverare in questa meravigliosa follia, il mio consiglio è di studiare tanto e sempre perché non si finisce mai di imparare e, soprattutto, non aspirare agli arrivi facili e a tutti i costi. Nella stragrande maggioranza dei casi, sono destinati a spegnersi altrettanto velocemente lasciando, però, in chi non è abbastanza forte a reggere, strascichi importanti e difficilmente superabili. Affidarsi alla famosa gavetta che serve a formare, plasmare, forgiare e preparare l’artista anche nei momenti più bui. 

Per acquistare i biglietti, in occasione di “Note di un viaggio” di Pino Ingrosso potete rivolgervi presso il Comune di Taviano (all’Ufficio affari generali in Piazza del Popolo), oppure telefonare allo 0833 916241.